sabato 17 ottobre 2009

In ritardo.. ma nn sono riuscita a postarlo nel GIORNO giusto!


E' impossibile non capitare ogni tanto qui..

Controllo spesso la posta, perché spero di poter aiutare con le mie parole alcune di voi, e alcuni di voi.

Voglio rendervi partecipi, con questa nota, del giorno più bello della mia vita.

Il 24 giugno. Questo che ho scritto, risale a quella data, ma non sono riuscita a pubblicarlo.. e poi avevo pensato di non postarlo neanche!

Invece, voglio rendervi partecipi - benché in ritardo - della felicità che ho vissuto e provato quel giorno.

UN ANNO DALLA MIA GUARIGIONE.

Ragazze/i, dai disturbi alimentari si può guarire!! :)

Io sto veramente bene, mangio come se non fosse mai successo nulla, mi mostro come se non fosse successo nulla.. sembro di nuovo quella che sono! SEMBRO, x' non sono più quella che ero prima di ammalarmi.. sono una NUOVA persona, molto più forte di prima!

Vi abbraccio tutte e tutti tra queste braccia forti per trasmettervi la mia positività e il mio augurio che possiate farcela anche voi!

Vi ripeto, che potete sempre contattarmi: selene_giusti@libero.it



Un anno.Che poi, mi sembra ancora ieri.Ieri, quando ci siamo conosciute, quando ci siamo incontrate, quando ci siamo piaciute, quando ci siamo mescolate.Io e te: una sola persona, un solo corpo. Una sola vittima.È già passato un anno! Un solo anno.

Ho provato a cancellarti dai miei pensieri e dai miei ricordi, ma temo che i segni che hai lasciato dentro di me si siano trasformate in marcate cicatrici, che a volte bruciano ancora.

Non so perché ci siamo conosciute, non so perché mi sei piaciuta così tanto.Non so neanche perché mi sono divertita, se alla fine era solo male quello che facevo a me.Però mi ricordo quando ti ho vista, lì nell’angolo: bella, di una bellezza unica e difficile da descrivere.Eri impalpabile, così vicina a me, ma così irraggiungibile; fatta quasi di aria, leggera, inafferrabile.E oggi, dopo un lungo o breve anno, festeggio la tua assenza.Rido, rido perché sto festeggiando la tua assenza, anche se non sei ancora sparita definitivamente dai miei pensieri.È da un anno che ogni giorno mi sveglio conoscendo il mio obiettivo.È da un anno che ogni giorno mi alzo e so che devo sconfiggerti.

È da un anno che ogni mattina la prima cosa che guardo è una piccola maschera dell’ossigeno che da un anno è appesa vicino al mio letto.Non ho mai più avuto il coraggio di mettermela sulle labbra.I ricordi di quel 24 giugno di un anno fa sono ancora indelebili sulle mie labbra, le mie gambe tremano ancora quando ricordo quel giorno, così confuso, così annebbiato.

Mi ricordo di essermi svegliata con accanto chi mi ama, con degli occhi pieni di lacrime che mi guardavano.

E mi ricordo anche di essermi alzata subito, domandandomi cosa fosse accaduto, chiedendomi per quale motivo mi ero sdraiata sul pavimento quando dovevo prepararti il caffé.

Mi sono chiesta per quale motivo la scatola di stuzzicadenti che avevo visto prima che la mia vista si oscurò, dal tavolo si erano spostati e sparpagliati su tutto il pavimento.

E poi, si, cercavo un vostro sorriso.Ma dalle vostre labbra uscivano parole per me incomprensibili: ambulanza, morte, svenimento, attacco epilettico, malattia.E allora ho capito che tu, l’amica mia, la bellissima ragazza inafferrabile, eri riuscita a buttarmi sul pavimento.

E così, è da un anno che io non ti vedo più come mia amica. Ed è inutile fingere che non ti pensi. Anzi, a distanza di un anno io sono qui ancora a scrivere di te, del male che mi hai fatto, della gioia che mi hai fatto provare, della vita che mi volevi portare via.

Ed è quindi da un anno, che ogni mattina, io mi sveglio e ringrazio le Fate, dato che sono l’unica cosa in cui credo oggi.Ed è così, che da un anno, io ogni mattina mi sveglio. Pensandoti.Ma mi basta poco, ormai, per poter trovare la forza di alzarmi e di combattere ancora oggi.E in tutta questa incertezza, mi accorgo che un anno è poco.Ma è stato un tempo intenso, e so che così dovrà essere ancora.

Eppure, perché sputare su quello che ho seminato? Io oggi festeggio. E ringrazio tutti voi, che a vostro modo, mi avete tutti dimostrato quanto stavo sbagliando.

Grazie a chi mi ha detto che ero stupida, grazie a chi mi ha detto che ero un’idiota.Grazie a chi mi ha fatto piangere, grazie a chi mi ha fatto incazzare.

Grazie a chi non ha detto niente, grazie a chi è stato in silenzio.

Grazie a chi mi è stato vicino, grazie a chi è rimasto.

Grazie a chi è stato ad ascoltare i miei insulti, grazie a chi mi ha perdonato.

Grazie a chi mi ha abbracciato mentre piangevo, grazie a chi mi ha lasciato piangere da sola.Grazie a chi m ha perdonato soprattutto. Purtroppo è pesante il peso che mi porto addosso per quello che vi ho fatto passare.

Grazie a chi mi ha capito, grazie a chi mi ha compreso, grazie a chi mi ha giustificato.

Grazie anche a chi ha trovato le palle per allontanarsi da me in quel momento.

Grazie a chi si è allontanato ma che c’è sempre stato.

Grazie a chi mi ha fatto piangere, grazie a chi mi ha asciugato le lacrime.

Grazie a chi non mi ha giudicato, grazie a chi mi ha giudicato.

Grazie a chi sa, grazie a chi ha saputo, grazie a chi non dimentica il mio passato.

Grazie a chi c’è stato, grazie a voi ce siete, e grazie a voi che ci siete ancora.

Grazia a chi oggi festeggia con me. <3

mercoledì 25 marzo 2009

Capitolo Ultimo (ora il mio inizio)


Cara amica mia, grande mia malattia.
Ho bisogno di scriverti, ho bisogno di parlarti, ho bisogno di toccarti.
Da oggi tu non puoi più farmi compagnia, ci dobbiamo allontanare.
Sei stata tu a cercarmi, e io ti ho accettata, ti accolta, ti ho coccolato, ti ho coltivato come poche persone possono fare.
Siamo diventate grandi amiche e da un momento all’altro sei diventata indispensabile per me.
In ogni momento della giornata ti pensavo, da appena aprivo gli occhi la mattina fino alle ore più tarde della notte.
Mi sei subito piaciuta: eri misteriosa, segreta, silenziosa.
Solo io riuscivo a sentirti, solo io riuscivo a farti parlare, solo io ti ho sempre ascoltato e ho sempre fatto tutto ciò che tu mi dicevi di fare.
In pochi parlano di te.
Ti stupisci di questo cara? Vuoi proprio saperlo il motivo?
Perché tu amica uccidi: rovini la vita delle persone, di tutte quelle che ci stanno vicine, e noi iniziamo a odiare perfino queste persone, perché loro non ti accettano.
Io non ho mai ascoltato la voce di queste persone che non ti vogliono bene, ma ho sempre esaudito ogni tuo desiderio.
Io penso di amarti ancora, amata mia malattia, ma c’è qualcosa dentro la mia testa che ora mi trattiene le mani alla tastiera.. ed è diverso premere questi grigi tasti piuttosto che le tue ossa, così pungenti in questo mio corpo.
Nel mio corpo ora c’è cibo, poco. Ma c’è.
Ed è questa la luce che alcune dicono di vedere dietro questo tunnel.
Mi dispiace, ma oggi io non ho ascoltato la tua voce, ma ho ascoltato quella parte di testa che mi dice di fregarmene di quello che dicono gli altri.
E ho mangiato.
Mi sento una botte ora, mi sento i crampi, mi fa male la pancia.
Mi stai punendo, lo so, perché non ti sto ascoltando, perché ti sto ferendo, perché in questo mio corpo non trovi più ascolto.
Mi hanno detto più persone che è sbagliato ascoltarti. E queste persone non si sono mai stancate di ripetermelo.
E io non li ho mai ascoltati.
Dimmi quante volte io ti ho ascoltato! Dimmi, quando nel cuore della notte mi svegliavi e mi trascinavi fino a quel frigorifero e mi facevi ingurgitare tutto quello che desideravi.
E dimmi perché dopo esserti saziata, io, con il mio corpo, dovevo entrare in quel bagno, con la testa chinata, premere il mio corpo fino a far risalire tutto quello che avevo mangiato.
Ti ho sempre accontenta.
Ma ora vedo uno spiraglio da questa malattia. E lo devo seguire.
Ho paura, ho paura di soffrire senza di te, ma già ora, mi accorgo che buona parte di me vuole abbandonarti, come del resto hai fatto tu con me, facendomi sentire sola, vuota.
Devo farlo. Mi dispiace, perché ti amo, e te lo dico con il cuore in mano.
Ma a volte conviene separarsi. Per te ho perso tutto il resto della mia vita, il mio sorriso, la mia risata, i miei pianti di gioia, le mie passioni, la mia voglia di fare e di vivere.
Non posso rinunciare a tutto quello che avevo per te.
Mi domandi perché uso il passato? Perché quella gioia ora in me non c’è più.
Ma scommetto che ritornerà prima o poi, dovessero passare anche anni!
Con te ho passato solo momenti tristi e bui: mi hai trascinato per terra, mi hai avvolto in questo tunnel, mi hai fatto calpestare dai sensi di colpa, dalla tristezza, dalla solitudine.
Mi hai fatto soffrire. Mi hai fatto piangere. Mi hai fatto del male.
Mi hai fatto morire. Mi hai delusa. Non sei stata così una grande amica. Mi hai fatto credere che mi sarei accettata prima o poi, ma io stando con te non mi sono mai accettata, perché tu mi dicevi che potevo esplorarti ancora più a fondo, toccarti ancora più giù, nella parte più viva di te.
E ti ho dato sei anni per dimostrarti al massimo, ma tu non ti bastavi mai. Perché tu non ti basti mai.
Cosa dici? Che anche io non mi basto?
No cara, io mi bastavo prima di conoscerti.
Devi dimenticarti di me, proprio come io sto cercando di dimenticarti.
Non odiarmi mentre stai leggendo queste mie parole, non farmi soffrire ancora, non farmi pentire della strada che sto iniziando proprio da oggi a percorrere.
Ma soprattutto, non tornare mai più da me.



"Piangerai, si piangerai. Perché non ti piacerai.

Prima devi guarire fisicamente, poi guarirai mentalmente.

Ci vorranno anni, anche io oggi non sono ancora riuscita ad accettarmi.
Ma il cibo è diventato il mio ultimo problema, ma sicuramente è ancora uno dei miei pensieri.

Non pensare che da un giorno all'altro, una mattina, ti sveglierai e tutto sarà cancellato.

Dovrai svegliarti ogni mattina, affrontare lo specchio, e cercare di sorridere.

Si contano sulle dita di una mano i giorni in cui ho sorriso guardandomi riflessa nello specchio.
Ma ricordo perfettamente il sorriso che vedevo riflesso. Era diverso dai soliti.

Non pensate che una mattina ci sveglieremo e ci piaceremo.

Bisognerà lottare, piangere ancora purtroppo.

Ma ricordatevi che se c'è una cosa per la quale vale la pena di lottare è proprio per la vita.

Aiutiamoci, parliamo di questo problema, non rimaniamo in camera da sole a piangere.

Non preoccupatevi, non agitatevi, non rimente in silenzio.

Parlatene con le persone che amate di questi problemi.

Ma soprattutto, guardatevi allo specchio e domandatevi "Chi sono diventata?".

Si guarisce solo se lo si vuole realmente.

Io sono stata "fortunata" perchè ho visto la morte in faccia, e dalla paura che ho preso, ho capito che non ne vale la pena.

Purtroppo non so come si possa guarire in altro modo.

Spero che un giorno qualcuno possa scoprirlo, perché non bisogna arrivare al punto di rischiare di morire per capire che bisogna risolvere un disturbo alimentare.

Io sono stata soltanto fortunata, e chissà, forse le Fate durante la loro festa (24 giugno) hanno scelto di salvarmi per diffondere aiuto e coraggio.

Non è una strada semplice, e non scoraggiatevi se una volta affrontato il cibo, vedrete che avete ancora una lunghissima strada da percorrere per risolvere i vostri problemi.

Lo ammetto, sono solo all'inizio del mio percorso, ma penso che tutte insieme potremo farcela.

Iniziamo con il rispondere ai blog PRO ANA, denunciamoli, facciamo in modo che questi siti non esistano più. Parlatene, parlatene e scrivete.

Rimanendo in silenzio non si ottiene nulla.

Non abbiate paura, non siete sole, non siete mai state sole.

Siamo in tantissime, e ce ne saranno ancora tante come noi che abbiamo e stiamo soffrendo.

Forse un giorno potrò scrivere che sono riuscita a guarire definitivamente: il pensiero della malattia c'è ancora, ma il mio corpo non porta i segni di questa tortura.

Il pensiero penso che sarà l'ultimo a morire, penso che cercherà ogni giorno, e soprattutto nei momenti di difficoltà, di subentrare e di cercare di rallentare il mio percorso.

Ma ragazze, ne vale veramente la pena di morire per essere perfette, che poi.. detto sinceramente.. anche se pensiamo 30 chili ci vediamo sempre grasse?

Dobbiamo rinunciare alla vita?

Coraggio, non piangere se oggi che hai mangiato per la prima volta ti senti brutta.

I primi giorni sono i più terribili, poi il cibo diventerà solo un piccolo pensiero.

Lotta, perchè ogni giorno dovremo lottare contro la voglia di ritornare troppo magre.

Lotta, perchè ci saranno veramente delle grandi difficoltà da superare.

Lotta, perchè più volte piangerai, perchè più volte deciderai di non mangiare o di vomitare ancora.

Lotta, perchè una sera, quando sarai triste, ti troverai senza accorgertene a consultare un sito pro ana.

Lotta: dovrai lottare perchè siamo deboli e fragili.

Ma dietro a questo sottile strato di fragilità, esiste una persona fortissima.

Abbiamo molto più di altri, perchè dovremo lottare ogni giorno contro quello che rimarrà per sempre, un brutto, un indelebile, ricordo."



io continuerò a lottare con voi.

insieme ce la faremo.

e vedrete, anche voi troverete la vostra fata che vi aiuterà nei momenti peggiori.

domenica 8 febbraio 2009

Volevo informarvi che non terrò più questo blog.
Il motivo è molto semplice.
Ho un desiderio, un sogno, che vorrei poter realizzare.
Ho scritto tutto quello che ho provato, ho scarabocchiato e stracciato pagine della mia vita che mi facevano soltanto soffrire, ma alla fine mi sono ritrovata lo stesso con delle cartacce stropicciate e un po' bruciacchiate dalle mie sigarette, in cui racconto di me stessa.
Adoro scrivere, e voglio riuscire a realizzare il mio sogno.
Amo scrivere, e quello che ho raccontato, lo voglio far conoscere.
Voglio far conoscere la sofferenza, voglio poter far capire cosa è realmente questa malattia.
Voglio combatterla, e aiutare gli altri a vincere.
Questo è il mio sogno.
Su un blog purtroppo non si riesce ancora a trasmettere questo messaggio.
Sono pochi quelli che sanno, che conoscono, che combattono contro questa malattia.
In pochi conoscono, e in tante/i si ritrovano in questo problema.
Spero vivamente di riuscire a realizzare il mio sogno.
E sappiate che se mai troverete una certa Selene G. pubblicare un libro sull'anoressia e sui disturbi alimentari, beh.. sappiate che sono io.
Sono positiva, penso positivo. Sono felice.
Vi ringrazio tutti, e tu che leggi, tu che soffri, sappi che si può superare questo problema.
Purtroppo, occorre veramente tanto coraggio, ma sono sicura che ce l'hai anche tu.